La stanza degli schiavi è riemersa a Pompei. Il ministro Franceschini: “Dettagli sorprendenti”.
POMPEI (NAPOLI) – La stanza degli schiavi è riemersa intatta a Pompei. Come riportato dall’Ansa, la grande villa suburbana ha riportato alla luce uno stanzino che, molto probabilmente, era occupato da una piccola famiglia di schiavi e molto probabilmente risalente al 79 d.c.
La camera era completamente intatta e questo consentirà di aprire una nuova pagina di ricerche e approfondimenti nei prossimi giorni sulla Pompei antica. Sicuramente nei prossimi mesi verranno alla luce altre bellezze visto che gli scavi e le ricerche continueranno senza sosta.
Franceschini: “Pompei un modello di studio unico al mondo”
La nuova scoperta è stata commentata anche dal ministro Franceschini. Il titolare della Cultura ha parlato di “dettagli sorprendenti che consentono a tutti di fare dei passi significativi nella ricerca scientifica e soprattutto che fanno diventare la città di Pompei un modello di studio unico al mondo“.
Parole che confermano l’intenzione da parte del Governo di puntare molto su questo sito e di utilizzarlo come rilancio di un Paese e di un settore messo in ginocchio dalla pandemia.
Zuchtriegel: “Stanza rimasta intatta per le particolari dinamiche dell’eruzione”
La scoperta è stata commentata anche dal direttore degli scavi archeologici di Pompei. Zuchtriegel ha sottolineato che bisogna “ringraziare le particolari dinamiche dell’eruzione per aver ritrovato intatto lo stanzino. La camera, infatti, non ha subìto modifiche fino all’arrivo dei flussi piroclastici, il portico ha retto e i lapilli sono fermati poco prima della soglia. Tutto questo ci ha permesso di poter fare questa scoperta“.
Le uniche cose che hanno registrato qualche piccolo danni sono i letti degli schiavi. Ma il direttore ha assicurato che “stiamo pensando di integrare le lacune perché questa stanza ci permette di raccontare situazioni di disagio e di precarietà che possiamo riconoscere“.